Chi meglio di Isabella può parlare del valore del cibo?

Fino all’ultimo minuto non ha avuto dubbi, voleva iscriversi a Legge. Poi un ripensamento e Isabella Corso si iscrive e si laurea in Scienze delle preparazioni alimentari all’Università Statale di Milano. Il cibo e l’alimentazione sono due temi che la incuriosiscono e la appassionano.

Gavetta, affiancamenti e poi tanti ruoli diversi. Tra le tappe più significative Unalat, l’unione nazionale delle associazioni di produttori di latte, e il Consorzio di tutela del Taleggio. Si è sempre occupata di sicurezza alimentare, di caratterizzazione di prodotti, di normative, disciplinari e certificazioni, ma in tutta la sua attività professionale ci sono state due costanti: la collaborazione con la sua Università e l’attività di formazione. Quando si occupava di latte teneva anche sessioni nelle scuole per spiegare il valore di questo alimento e sensibilizzare le nuove generazioni sull’educazione alimentare.

Oggi Isabella collabora con il Banco Alimentare della Lombardia, seguendo con altri colleghi gli aspetti relativi alla sicurezza alimentare di quel grande volume di prodotti che per fortuna viene raccolto e ridistribuito alle strutture caritative e che contribuisce al sostentamento di tante persone in difficoltà. Nella sola Lombardia nel 2018 sono state raccolte più di 19.000 tonnellate di prodotti che sono servite all’erogazione di oltre 38 milioni di pasti.   

Come giustamente ricorda spesso la Fao, la sicurezza è il presupposto indispensabile per un vero cibo, nutriente e salutare, e qui sono tanti e diversi gli alimenti che arrivano da grandi industrie, produttori, supermercati, mense aziendali e scolastiche, per cui la sicurezza nelle procedure di raccolta, stoccaggio, selezione e i relativi controlli sono fondamentali. In Lombardia i nostri magazzini occupano un’area di oltre 3.700 metri quadri e le celle frigorifere hanno una capienza di circa 2000 metri cubi.

“Ormai i processi sono collaudati, ora siamo impegnati soprattutto a consolidare le interazioni con i nostri partner – in Lombardia sono più di 1100 le strutture accreditate al Banco – coinvolgendoli anche su tutti i temi della sicurezza alimentare. I prodotti transitano velocemente dai nostri centri alle strutture, ma le normative in campo alimentare sono molte e spesso complesse, possono cambiare e ci possono essere tante variabili: per questo abbiamo una linea diretta con loro affinché siano sempre correttamente informate e aggiornate. Ci impegniamo a dare le conoscenze di base anche a tutti i volontari perché sono informazioni indispensabili per qualsiasi attività che prevede il contatto con gli alimenti.  

“Con i miei colleghi – afferma Isabella – ci confrontiamo spesso con le esigenze e i dubbi delle strutture caritative e da un po’ di tempo curo anche una specie di rubrica che è ospitata nel nostro sito. Sono pillole, sintetiche e non certo esaustive, che vogliono però rendere disponibili e fruibili a tutti i principi e gli aspetti chiave della sicurezza alimentare. Queste pillole vengono inviate anche via email a tutti i nostri partner, anche le strutture più piccole che fanno parte regolarmente del nostro circuito, e a tutti i volontari che collaborano con il  Banco.

Qual è il bilancio generale del vostro lavoro?  

“La sensibilità e l’impegno da parte delle imprese e dei cittadini sono decisamente aumentati e confermano un trend in crescita. A questo proposito è doveroso ricordare l’appuntamento annuale con la Colletta Alimentare: rimane uno dei punti fermi e più importanti delle nostre attività perché ci consente di veicolare regolarmente sul territorio tanti prodotti di prima necessità e non facilmente recuperabili dalla filiera alimentare a persone bisognose. La partecipazione e la generosità dei cittadini lombardi è una delle nostre grandi certezze e non finiremo mai di ringraziarli.

“Ma anche l’iniziativa Siticibo sta dando ottimi risultati. L’obiettivo di questa attività è raccogliere a km0 prodotti freschi provenienti dalla GDO, piatti pronti non serviti da mense aziendali, frutta e pane dai refettori scolastici. Abbattuti termicamente e conservati a temperatura idonea, gli alimenti vengono prelevati con furgoni coibentati e consegnati alle strutture caritative nelle vicinanze. Ovviamente, tutto si realizza nel rispetto delle normative igienico-sanitarie per prevenire i pericoli di contaminazione alimentare grazie anche a un team di volontari preparati che recuperano, stoccano e trasportano gli alimenti.

“Perché sono entusiasta del mio lavoro? In fondo metto le mie competenze di tecnologa alimentare al servizio di una grande squadra e mi sento di poter dare il mio piccolo contributo quotidiano a un bellissimo progetto, che sta dando ottimi risultati, sta crescendo e si conferma sempre più prezioso. E le soddisfazioni sono tante!”

Alessandra Apicella

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