Gli insetti, sempre più motori di economia circolare e sostenibilità

Si potrà essere scettici ma una cosa è certa: le proteine derivate dagli insetti sono di alta qualità e il loro utilizzo contribuisce a ridurre in modo importante le emissioni legate all’allevamento di altri animali, fonti proteiche tradizionali.

Tra i consumatori, la scelta di eliminare o ridurre il consumo di carne e di optare per proteine alternative, soprattutto di origine vegetale, sta prendendo piede ma secondo il gruppo svizzero Bühler questa tendenza non basta a far cambiare passo al nostro pianeta e il contributo dell’industria è fondamentale.

Per questo Bühler ha investito per la messa a punto di nuovi impianti e tecnologie avanzate con l’obiettivo di ottimizzare l’impiego delle proteine degli insetti soprattutto per la preparazione di alimenti per animali, in particolare per l’allevamento del pollame e all’acquacoltura. Secondo il gruppo svizzero questa transizione è realmente un’opportunità unica per ridurre le emissioni di CO2, sfruttare le potenzialità dell’economia circolare e, nel caso dell’alimentazione dei pesci, ridurre l’esaurimento degli stock ittici nei nostri oceani.

Bühler ha infatti sviluppato queste tecnologie innovative per l’allevamento e la lavorazione delle larve delle mosche del soldato nero e ha anche ideato un esclusivo sistema di stoccaggio delle larve che consente di gestire in modo distinto l’allevamento degli insetti dalla loro lavorazione, dando flessibilità agli operatori. Un caso esemplare è proprio lo stabilimento di Protix, un impianto industriale completamente automatizzato realizzato in collaborazione con Bühler, che ha sede a Bergen Op Zoom nei Paesi Bassi. Un impianto che, a detta di Protix, è in grado di produrre proteine per alimentare oltre 5 milioni di salmoni ed è in grado di contribuire alla produzione di 250 milioni di uova nutrendo le galline senza impiego di soia.

Un’altra azienda particolarmente innovativa è Ÿnsect che nel suo stabilimento nel sud della Francia ospita miliardi di Tenebrio molitor, le cosiddette tarme della farina e le loro larve. Nutriti dalle uova fino alla completa crescita, questi insetti vengono utilizzati per produrre una polvere e un olio nutritivo pronto da impiegare come mangime per animali.

Ma lo scorso giugno Ÿnsect ha ottenuto anche l’approvazione ufficiale da ANSES, l’Agenzia francese per l’alimentazione, l’ambiente e la salute e la sicurezza sul lavoro, per il suo fertilizzante naturale per le piante. Derivato dalle deiezioni del Tenebrio Molitor, che si nutre di sottoprodotti dei cereali, questo fertilizzante è il frutto di 4 anni di ricerca e sviluppo in collaborazione con diverse istituzioni e ora viene utilizzato in agricoltura biologica. Nei vigneti, secondo i responsabili dell’azienda, con questo fertilizzante le piante crescono molto più velocemente e meglio (+ 25 per cento) rispetto all’impiego dei fertilizzanti tradizionali: meno input, risultati più rapidi e il tutto senza utilizzare sostanze chimiche o inquinanti.

Ora Ÿnsect sta costruendo una seconda fattoria verticale ad Amiens, vicino a Parigi. Con un’altezza di 35 metri e una superficie totale di 40.000 m2, sarà il più grande allevamento di insetti del mondo e utilizzerà robot con software di apprendimento automatico collegati a sensori per garantire che il T. molitor abbia sempre le condizioni ottimali per la crescita. . Si prevede che il nuovo sito produrrà fino a 200.000 tonnellate di proteine ​​all’anno.

Le immagini sono di Bühler.

Alessandra Apicella

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