Il superfood che fa bene ai bovini e all’ambiente

Che le alghe siano un’ottima risorsa per produrre cibo salutare e sostenibile è un dato di fatto, la spirulina ne è un po’ l’emblema. Sono ricche di proteine e di altre sostanze preziose che aiutano a mantenere la salute e a prevenire malattie, oggi vengono impiegate anche per realizzare “carni” alternative, opportunamente lavorate servono a dare al prodotto consistenza e proprietà analoghe a quelle della vera carne.

Ma che le alghe siano un alimento valido non è una novità: la cucina giapponese le impiega da secoli. La novità arriva invece dalla Danimarca e dal progetto Climate Feed che userà macro alghe per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dei bovini.

Il progetto finanziato dal Fondo per l’innovazione della Danimarca si propone di sviluppare integratori a base di alghe da aggiungere all’alimentazione dei bovini perchè alcune loro componenti sono in grado di ridurre la produzione di metano.

Secondo il Danish Technological Institute, in Danimarca l’agricoltura è responsabile di circa il 20% delle emissioni totali e i bovini sono i principali responsabili, ognuno di questi ruminanti emette non meno di 5-700 litri di metano ogni 24 ore. L’introduzione di alcune macro alghe nell’alimentazione può ridurre drasticamente il fenomeno. Le alghe brune, verdi e rosse delle acque nordiche contengono diversi agenti bioattivi, inclusi tannini e antiossidanti, che possono bloccare lo sviluppo di metano negli stomaci delle mucche.

Per questo Climate Feed metterà a punto soluzioni e pratiche per coltivare e trasformare le alghe rendendole disponibili sotto forma di polvere o di pastiglie che l’agricoltore potrà facilmente aggiungere al mangime. Questo prodotto avrà un contenuto noto e stabile degli agenti attivi che riducono il rilascio di gas serra dal bestiame senza incidere sulla resa del latte o sulla sua qualità e il suo sapore.

Secondo il Danish  Technological Institute, inoltre, le macroalghe sono di per sé sostenibili: sono prodotte in mare e non necessitano né di fertilizzanti né di acqua dolce; mentre crescono, raccolgono parte dei nutrienti scaricati nel mare dall’agricoltura e dagli allevamenti ittici e questo contribuirà a raggiungere due obiettivi: un ambiente marino più pulito e un sistema di produzione più sostenibile.

Le macro alghe da utilizzare nel progetto saranno selezionati tra 400 tipi presenti nelle acque danesi ma le specie più promettenti sono state già individuate: sono alcune alghe brune già coltivate sia in Danimarca che vicino alle Isole Faroe dalla società Ocean Rainforest.

Il progetto coinvolge diversi partner. Tra gli altri, l’Università di Aarhus e la società Dansk Tang che selezioneranno i tipi di alghe più adeguati e le migliori tecniche di coltivazione, Vilofoss e DLG che si occuperanno della lavorazione e della successiva commercializzazione del prodotto. I risultati del progetto saranno raccolti e consolidati dal Danish Technological Institute, dall’ Università di Aarhus e SEGES che forniranno una documentazione dettagliata degli effetti dell’assunzione delle alghe e della relativa riduzione delle emissioni di metano.

Il caseificio danese Naturmælk sarà il primo ad utilizzare questi nuovi preparati per produrre il suo latte biologico.

Il Danish Technological Institute stima che le coltivazioni di macro alghe locali potrebbero generare gli integratori necessari a circa il 40% delle mucche dei sei maggiori Paesi produttori di latte dell’Unione Europea. Sarebbe davvero un bel colpo per la sostenibilità: degli allevamenti e dell’intera comunità.

Alessandra Apicella

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