Il valore del cibo, l’abc dimenticato, da trasmettere ai nostri ragazzi

Se è vero che deve cambiare la nostra strategia globale per riuscire a produrre cibo per tutti – e che la strada da intraprendere è solo quella della Sostenibilità – è anche vero che deve cambiare il nostro approccio individuale nei confronti del cibo. Dovremmo essere sempre più consapevoli delle origini delle materie prime, dei tempi e della fatica necessari per ottenerli, delle lavorazioni e dei viaggi che poi ci consentono di avere i prodotti alimentari disponibili sulle nostre tavole.  

Questa consapevolezza è un obiettivo importante e deve riguardare tutti, ma acquista un significato particolare se pensiamo ai bambini, i consumatori di domani.

Per questo EIT Food ha finanziato il progetto biennale (2019-2020) WeValueFood che ha esplorato alcune possibilità concrete per informare, educare e coinvolgere la prossima generazione di consumatori europei.

Sono state diverse le iniziative condotte a livello europeo, ma i risultati sono stati davvero univoci. I ragazzini molto spesso ignorano le origini, la natura e le diversità delle materie prime, ed anche tutta la storia che c’è dietro a ogni prodotto finale, ma sono curiosi e interessati e si appassionano.

In Islanda, un partner coinvolto, Matís, ha ideato il programma Krakkar Kokka (Kids Cooking), attraverso il quale i bambini delle scuole primarie e secondarie inferiori imparano a conoscere in modo semplice e coinvolgente gli obiettivi globali delle Nazioni Unite, le tradizioni alimentari, le risorse locali e la sostenibilità.

Nell’ambito di questo programma, i bambini sono andati a visitare i produttori della zona, hanno raccolto le materie prime dai campi e hanno poi imparato a preparare piatti con gli ingredienti recuperati. Con la collaborazione degli insegnanti, questi viaggi sono stati documentati da una serie di video e veicolati tramite il profilo Instagram Krakkar Kokka in modo da poter condividere queste conoscenze con tanti altri bambini. I protagonisti dei video? Gli stessi bambini, i loro genitori e i produttori locali.

Nelle scuole finlandesi e polacche, i partner del progetto, l’Università di Helsinki e l’Università di Varsavia, hanno introdotto lo strumento educativo alimentare finlandese chiamato “Viaggio al negozio”. Questa iniziativa si proponeva di spiegare agli alunni delle elementari l’origine del cibo e l’importanza di un’alimentazione sana. Con la pandemia, i viaggi ai negozi sono stati effettuati in modo virtuale. Tramite una connessione remota, i bambini hanno avuto l’opportunità di parlare con un responsabile di negozio e di fare la spesa online. Hanno quindi potuto scoprire da dove provengono i prodotti, quale tipo di pane è più ricco di fibre, quali prodotti alimentari sono di produzione nazionale… Oltre ai negozi, i bambini hanno anche visitato un allevamento di capre e hanno fatto una chat online con un allevatore.

Nel Regno Unito e in Spagna, invece, sono stati reclutati dei giovani Food Champions che hanno condiviso le loro conoscenze con i coetanei sui social media e nelle reti scolastiche, contribuendo a diffondere informazioni sulle origini del cibo, sul suo valore, sugli effetti che ha sulla nostra salute e sul nostro pianeta.

Alla Queen’s University di Belfast, un gruppo di studenti, che era già molto coinvolto su tematiche alimentari, ha ricevuto formazione e supporto da esperti di comunicazione per diffondere in modo più efficace i principi di un’alimentazione sana e salutare. Un altro gruppo, invece, senza specifiche competenze, ha partecipato a un programma parallelo. Attraverso workshop online e lezioni di cucina, gli studenti hanno imparato a leggere le etichette dei prodotti e a conoscere le conseguenze degli sprechi alimentari e i principi base della sicurezza alimentare.  

WeValueFood è un progetto durato due anni che è stato finanziato da EIT Food, ha coinvolto 12 partner europei del mondo accademico e dell’Istruzione, dell’Industria e della Comunicazione ed è stato guidato dalla Queen’s University di Belfast.

Tutti i programmi e gli oltre 350 strumenti didattici sviluppati sono disponibili in un database chiamato Database for Educators: Choices for Incorporating Food (DECIFood), cui possono accedere tutti gli gli insegnanti delle scuole primaria, secondaria e terziaria.

Alessandra Apicella

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