La biodiversità fa bene a tutti

Forse è una storia come tante altre per chi si sta già impegnando, ma l’EIP-Agri, Agricoltural European Innovation Partnership, l’ha indicata a ragion veduta come un buon esempio. E la morale si conferma valida, a prescindere dalle latitudini: la biodiversità e la condivisione delle esperienze sono fattori determinanti nel mondo dell’agricoltura.

La storia è quella di un allevatore olandese Matté Eikelenboom, che, confrontandosi con un collega, viene a conoscere un dettaglio importante della sua attività: l’amico da sette anni non usa antibiotici per le sue vacche e attribuisce questo risultato al fatto che nei suoi prati ha fatto crescere erbe diverse.

È così che inizia il nuovo percorso di Matté. Prova a testare la diversificazione delle colture nel suo terreno da pascolo e i primi risultati sono molto incoraggianti. La varietà di erbe migliora la qualità dell’alimentazione dei suoi animali e la loro salute, la diversità di specie aumenta anche la materia organica del suolo.

Matté introduce un mix di erbe e trifogli in due sezioni del suo terreno, che originariamente ospitavano solo loglio. Successivamente pianta trifoglio rosso e bianco, piantaggine e cicoria. “Queste erbe hanno radici profonde che aprono il terreno e ne migliorano la struttura. Questo aiuta a trattenere l’acqua e impedisce al terreno di seccarsi. Il trifoglio fissa anche l’azoto, permettendomi di usare meno fertilizzante.”

Matté prova a fare anche nuovi esperimenti. Aggiunge nel terreno gusci d’uovo, sale marino e emulsioni di terra lavica per aumentare la quantità di calcio e di altri minerali. Il segnale del rinnovato benessere del suolo è inequivocabile: ricompaiono i vermi. “I vermi – commenta l’allevatore – sono la prova concreta del benessere del suolo, indicano che la sua struttura è buona, che ci sono i giusti livelli d’acqua e che sono fertilizzati correttamente. La varietà delle erbe attira anche le api, le libellule e altri insetti. Porta semplicemente vita alla terra”.

Ma il benessere del suolo ha effetti benefici anche sui suoi animali. La varietà di erbe fornisce un’alimentazione più nutriente e ricca di proteine, la cicoria e il trifoglio hanno anche proprietà antiparassitarie, tutto si traduce concretamente in più salute per le vacche. “Non dover usare farmaci antiparassitari ci aiuta a ridurre i costi e migliora la qualità del letame, a beneficio del suolo”, afferma Matté.

Il buon esito di queste pratiche e le nuove conoscenze acquisite hanno convinto l’allevatore, da tutti i punti di vista, a procedere nel suo viaggio alla riconquista della biodiversità. Così Mattè ha deciso di partecipare al progetto ‘Carbon Cycle’, organizzato e guidato dalla società di consulenza DLV Advies. Questo progetto riunisce 15 agricoltori, convenzionali e biologici, e si propone di esplorare nuove soluzioni e nuove tecniche per aumentare la materia organica nel suolo. Si sta testando l’inserimento nei campi di ulteriori erbe, l’impiego di trucioli di legno, il compostaggio realizzato direttamente in azienda e altre alternative. I risultati e le esperienze vengono condivise nel gruppo ma anche con altri agricoltori nella provincia di Utrecht.

Terreni diversi, abitudini e pratiche diverse contribuiscono ad arricchire le conoscenze di tutti, questa è l’opinione comune a tutti gli agricoltori e gli allevatori coinvolti.

Matté ora ha deciso di convertirsi al biologico e non ha alcun dubbio: la biodiversità porta vantaggi concreti a tutti: terreni, animali e agricoltori. Anzi, è il presupposto per il futuro. Un futuro davvero sostenibile

Alessandra Apicella

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