Lavori in corso nelle Innovation Farms di Corteva Agriscience

Grandi investimenti in Ricerca e Sviluppo e costante interesse per tutte le innovazioni che possono contribuire concretamente alla sostenibilità. Non è un caso che la missione dichiarata di Corteva Agriscience è: arricchire la vita di chi produce e di chi consuma, garantendo il progresso alle prossime generazioni.  

In linea con la sua strategia e i suoi piani, Corteva Agriscienze ha comunicato di aver varato le sue prime Innovation Farms in Germania, le prime in Europa.

Corteva collaborerà infatti con due aziende agricole pilota, Uherek a Gröbitz, Sassonia Anhalt, e Redeker a Pattensen, Bassa Sassonia

L’azienda agricola Uherek nella Sassonia Anhalt, si estende su 300 ettari, è a conduzione familiare e produce frumento tenero e duro, colza, barbabietola, mais, soia, girasole e orzo. Il titolare Florian Uherek, ha così sintetizzato le ragioni che lo hanno portato a partecipare al progetto: “L’aumento della siccità è il problema che più ci preoccupa, oltre a quello della pressione sociale su noi agricoltori.”

Nelle sue aziende in Bassa Sassonia, invece Christian Redeker coltiva grano duro, barbabietola, mais da trinciato, colza e piselli su una superficie di 500 ettari. Redeker sta provando a preservare la biodiversità e la vita degli insetti e di altre specie proprio per la salute dei suoi campi e delle sue piante ed è particolarmente preoccupato per le piante infestanti per cui sta testando nuovi metodi.

In sintesi, l’obiettivo condiviso da tutti è individuare, adottare e testare in campo le soluzioni sostenibili più efficaci adatte ad ogni coltura per far fronte a tutte le nuove sfide che le aziende agricole stanno affrontando.

I progetti sono stati disegnati in modo personalizzato proprio in base alle diverse colture. I primi lavori sono iniziati con colza e cereali, il prossimo anno sarà la volta di barbabietola da zucchero, mais e altre colture. Le aree sono state suddivise in campi coltivati tradizionalmente e campi coltivati con tecniche e soluzioni innovative proprio per valutare gli esiti finali. Tra i parametri di valutazione prescelti il numero di infestanti, la resa, i costi delle singole misure adottate. Ma saranno valutate anche tutte le altre possibili implicazioni che emergono nel corso dei progetti proprio per arrivare ad avere una visione completa degli impatti delle innovazioni sui processi produttivi e sull’ambiente.

Le Innovation Farms di Corteva sono dunque un vero banco di prova per valutare pro e contro sia di tecniche innovative, come la scelta di praticare colture miste o semine notturne, sia di tecnologie avanzate per l’agricoltura di precisione come strumenti digitali, mappe di distribuzione degli input e droni.

Corteva Agriscience valuterà i risultati finali di queste due Innovation Farms per poi decidere se e come estendere ulteriormente questa iniziativa ad altre aziende e ad altri Paesi europei.

Questa nuova iniziativa si inserisce nella strategia di Corteva per la sostenibilità 2030 . I 14 obiettivi stabiliti dalla società, da raggiungere nei prossimi 10 anni, si fondano su quattro pilastri: obiettivi a vantaggio degli agricoltori, obiettivi a vantaggio della terra e del territorio, obiettivi a vantaggio delle comunità e obiettivi a vantaggio delle attività aziendali.

Melanie Hauer-Jákli, Field Agronomist di Corteva, e Andreas Schumacher, Country Sales Manager Crop Protection, entrambi responsabili dei lavori in corso nelle Innovation Farms, hanno commentato: “Il progetto si propone di riuscire ad armonizzare gli aspetti ecologici, economici e sociali in modo olistico. Anche se le procedure e le misure adottate sono personalizzate in base alle peculiarità delle singole aziende, daranno esempi di best practice alle altre aziende del settore che affrontano problematiche simili.”

Nell’immagine, Florian Uherek che partecipa con la sua azienda al progetto Innovation Farms.

Alessandra Apicella

2 Comments
  1. credo, e spero, che ormai tutte le grandi Corporation mondiali che lavorano in agricoltura siano avviate verso un processo di maggior sostenibilità delle loro sperimentazioni e delle loro produzioni…vorremmo dire “era ora”, ma ci accontentiamo anche di una specie di ravvedimento operoso un po’ tardivo 😉

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