Lezioni di democrazia e sostenibilità dal mondo animale

Tempo di Natale, tempo di favole. Questo, invece, è uno studio del Max Planck Institute che si basa su lunghe indagini scientifiche anche se ha tutto il fascino di una fiaba.

Lo studio ha analizzato i comportamenti della faraona vulturina (Acryllium vulturinum), un uccello di grandi dimensioni originario delle savane dell’Africa orientale. Queste specie di uccelli sono state studiate perché vivono in una società multilivello in cui gruppi composti da 15 a più di 60 individui interagiscono abitualmente con altri gruppi. Al loro interno c’è una chiara gerarchia. Come nei lupi e nei primati, gli individui dominanti, o alfa, possono prevaricare gli altri membri del gruppo ed escluderli dal cibo.

Da tempo si pensava che gli alfa guidassero e decidessero se e dove spostare il gruppo ma da studi recenti è emerso che tutti i membri del gruppo possono avere la stessa voce in capitolo “votando” per la nuova destinazione. “Lavorare insieme come gruppo è fondamentale per questi uccelli, poiché il loro piumaggio luminoso rende i singoli individui isolati facili bersagli per predatori come i leopardi e le aquile marziali“, afferma Damien Farine, autore dello studio e responsabile del progetto di ricerca.

I ricercatori, infatti, hanno scoperto che la scelta del leader preposto a decidere la nuova destinazione dipende dalle azioni degli individui dominanti. Quando i gruppi si nutrono in aree ampie e spaziose, dove il cibo è ugualmente accessibile a tutti, tutti i membri del gruppo partecipano allo stesso modo. Quando invece gli individui dominanti monopolizzano un appezzamento di cibo particolarmente ricco, scacciando altri membri del gruppo, i subordinati si coalizzano per allontanare il gruppo da quel sito e costringono gli stessi individui dominanti ad abbandonare le loro preziose fonti di approvvigionamento.

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno osservato il comportamento degli uccelli, hanno girato e analizzato video e hanno anche monitorato con tracciamento GPS ad alta risoluzione più gruppi di faraone vulturine per diversi anni. Questo ha permesso loro di rilevare tutte le controversie che si verificano all’interno dei gruppi e di riconoscere a ciascun animale un rango nella gerarchia di dominanza. Per arrivare a identificare i diversi ruoli, il team ha adottato un criterio comune al mondo dello sport: l’analisi delle diverse partite e l’individuazione di vincitori e perdenti. È stato anche individuato l’uccello che dà il via alla partenza verso i nuovi siti di alimentazione e l’ordine in base al quale gli altri individui lo seguono, dal primo all’ultimo.

Questo studio suggerisce che le decisioni democratiche sui movimenti sono un pezzo fondamentale del puzzle che consente ai gruppi di rimanere coesi nonostante le grandi disuguaglianze nell’accesso alle risorse tra gli individui. Il processo decisionale democratico consente, infatti, ai subordinati di riprendere il controllo quando gli individui dominanti abusano del loro potere e li costringe anche a lasciare quel sito, fonte irresistibile per la loro alimentazione.

“Eravamo entusiasti quando abbiamo notato per la prima volta che i subordinati, dopo aver perso l’accesso alle risorse vitali, stavano guidando altrove il loro gruppo e abbiamo soprannominato questo il ‘meccanismo di guida dei perdenti'”, afferma Danai Papageorgiou, ricercatrice presso l’Istituto Max Planck di comportamento animale e coautrice dello studio. “I nostri risultati evidenziano come i collettivi possono reagire alla crescente disuguaglianza sociale. Il processo decisionale democratico è fondamentale per mantenere un equilibrio di potere nelle società in cui il funzionamento come gruppo è fondamentale per la sopravvivenza “, aggiunge Papageorgiou

Lo stesso Damien Farine aveva già condotto uno studio sui babbuini che vivono negli stessi habitat della savana e che fanno tutto assolutamente in gruppo. Anche in questo caso aveva scoperto che all’interno di una comunità gli individui possono “votare con i piedi” e allontanarsi dal gruppo nella direzione che preferiscono. Quando questo succede, maggiore è il numero di quelli che scelgono di allontanarsi nella stessa direzione, maggiore è la probabilità che il resto del gruppo li seguirà. Anche per i babbuini le preferenze dell’animale di rango più alto non hanno importanza, il gruppo prende decisioni democratiche.

L’immagine è di Danai Papageorgiou.

Alessandra Apicella

2 Comments
  1. le nostre società attuali, o meglio gli individui che le compongono non hanno ancora ben capito quali e quante siano le interazioni ambientali sociali e sociologiche attuali tra gruppi e popoli in grado di influenzare in misura essenziale la sopravvivenza di tutti noi (da ultimo la lezione del virus ?). Continuiamo invece imperterriti a parlare di differenze, di caratteristiche irrinunciabili, di unicità determinanti, di fedi, di religioni, di colore, di razza…
    Mah, a me sembra che la colpa sia semplicemente del genere umano: chi lo ha chiesto ai cinesi di essere 1,4 miliardi, ai bianchi americani di essere centinaia di milioni ( e cosi agli afroamericani), agli africani di essere qualche miliardo etc. ? l’uomo si è “allargato” anche troppo su questo pianeta, e oggi le interazioni tra gruppi di popolazioni sono assolutamente parte fondamentale della nostra sopravvivenza, esattamente come in un bosco o in un parco molto vecchio esistono interazioni tra piante tali che l’eliminazione di alcune (per la volubilità estetica dell’uomo) può causare il deperimento e anche la morte di altre apparentemente del tutto sane.
    Ora: siccome lo hanno capito anche le faraone e i babbuini, fare un piccolo sforzo e capirlo anche noi ? no ?

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