Per diventare sostenibile, Nestlé punta sull’agricoltura rigenerativa

L’obiettivo è dimezzare le emissioni entro il 2030 e raggiungere lo zero assoluto entro il 2050. Per questo Nestlé ha effettuato una revisione completa delle sue attività e ha creato una roadmap. Il punto di partenza sono le 92 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra registrate nel 2018.

“Affrontare il cambiamento climatico è una sfida che non può essere rinviata e nemmeno noi possiamo aspettare. È fondamentale per il successo a lungo termine della nostra attività”, ha affermato Mark Schneider, CEO di Nestlé. “Noi in particolare abbiamo un’opportunità unica poiché operiamo in quasi tutti i Paesi del mondo e abbiamo le dimensioni, la scala e la capacità per fare la differenza. Lavoreremo insieme ad agricoltori, partner industriali, governi, organizzazioni non governative e con i nostri consumatori per ridurre la nostra impronta ambientale “.

Per accelerare la transizione, l’azienda prevede di investire un totale di 3,2 miliardi di franchi nei prossimi cinque anni, di cui 1,2 miliardi saranno dedicati proprio a favorire la diffusione di pratiche di agricoltura rigenerativa. Questi investimenti saranno finanziati principalmente dalla messa in atto di efficienze operative e strutturali per non compromettere gli utili. Le aree principali su cui Nestlé sta investendo sono le seguenti.

Agricoltura rigenerativa. L’azienda sta già lavorando con oltre 500.000 agricoltori e 150.000 fornitori per supportarli nell’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa, dunque salute del suolo e mantenimento/ripristinano degli ecosistemi. Nestlé affianca gli agricoltori acquistando quantità maggiori di loro prodotti e co-investendo nelle spese in conto capitale necessarie. Le previsioni di Nestlé sono di utilizzare entro il 2030 oltre 14 milioni di tonnellate di materie provenienti da agricoltori che utilizzano pratiche di agricoltura rigenerativa, aumentando la domanda di tali beni.

Rimboschimento. Nestlé sta anche investendo ulteriormente nel suo programma di rimboschimento. L’obiettivo è piantare 20 milioni di alberi ogni anno per i prossimi 10 anni nelle aree in recupera le materie prime. Le principali catene di approvvigionamento di materie prime, come nel caso dell’olio di palma e della soia, saranno prive di deforestazione entro il 2022. Per questo, Nestlé sta costruendo partnership a lungo termine, anche con le comunità agricole.

Energie rinnovabili.  Nelle sue operazioni, Nestlé prevede di completare entro i prossimi cinque anni la transizione dei suoi 800 siti, nei 187 Paesi in cui opera, al 100% di elettricità rinnovabile. L’azienda sta convertendo la sua flotta globale di veicoli e nelle sue operazioni sta anche adottando misure per ottimizzare l’uso dell’acqua ed evitare gli sprechi alimentari.  

Prodotti sostenibili. La multinazionale sta ampliando la sua offerta di alimenti e bevande a base vegetale e sta riformulando i prodotti per renderli più rispettosi dell’ambiente. Il numero di marchi “a emissioni zero” è in crescita. Inoltre, gli alimenti vegetali Garden Gourmet e gli integratori Garden of Life raggiungeranno la neutralità del carbonio entro il 2022; gli alimenti vegetali Sweet Earth, invece, raggiungeranno il traguardo entro il 2025. Nespresso, San Pellegrino, Perrier e Acqua Panna diventeranno neutrali dal punto di vista del carbonio entro il 2022 e il resto delle proposte Nestlé Waters lo diventeranno entro il 2025.

Gli obiettivi e i piani di Nestlé sono stati approvati dalla Science Based Targets Initiative (SBTi) e la multinazionale fornirà aggiornamenti annuali per comunicare puntualmente i sui progressi.

Alessandra Apicella

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