Querce e falene. Cambia il clima, cambia l’ecosistema

Non ci sono più le stagioni di una volta, continuiamo a dirlo, ma non siamo mai abbastanza consapevoli di quanto il riscaldamento globale stia alterando le dinamiche degli ecosistemi. 

In Svezia è stato condotto uno studio perché nella regione di Mälardalen le querce sono state gravemente attaccate da un insetto chiamato Acrocercops brongniardellus.  Questa è una piccola falena che trascorre il suo stadio larvale all’interno delle foglie di quercia. Le larve possono essere avvistate a fine maggio, subito dopo la comparsa delle foglie. Di solito la falena recupera i nutrienti da una parte del tessuto fogliare, ma nel periodo dell’epidemia più larve possono attaccare e consumare l’intera foglia.

Le cause di questi focolai erano sconosciute, ma ora un gruppo di ricerca svedese e finlandese ha indagato su questo fenomeno grazie anche alla collaborazione degli studenti di 52 istituti svedesi che hanno raccolto regolarmente campioni di foglie infette.

Per mettere in luce gli impatti relativi del clima, sono stati identificati i parametri della fenologia arborea regionale e le deviazioni e si è constatato che un clima più caldo portava a posticipare la senescenza delle foglie ma aveva anche riflessi sulla comunità degli insetti: nei luoghi con un clima più caldo la presenza di sei su 15 taxa era più elevata e cinque su 18 taxa erano più abbondanti.

Gli alberi con una fenologia autunnale relativamente tardiva avevano più abbondanza di insetti che attaccano le foglie.

“Sembra che le querce che non vengono attaccate all’inizio della primavera possano sfuggire all’infestazione della falena perché quando le falene diventano attive le foglie non sono più interessanti per gli insetti perché diventano vecchie e sgradevoli”, afferma Adam Ekholm, dottorando presso l’Università svedese di scienze agrarie.

Lo studio ha messo in luce come non solo la variazione della fenologia primaverile – come il germoglio dell’albero – influenza la struttura delle comunità di insetti, ma l’importanza anche della fenologia autunnale. I tempi della senescenza delle foglie possono condizionare in modo sostanziale la vita degli insetti erbivori.

Nel loro esperimento, i ricercatori hanno esposto due serie di querce, le cui foglie erano comparse a distanza di 20 giorni le une dalle altre a un’area popolate dalle falene. Le querce che avevano prodotto le foglie in anticipo avevano solo una piccola percentuale di foglie infestate, mentre le querce che avevano fogliato in ritardo avevano fino al 93% delle loro foglie infestate dalla falena.

“Questa importante differenza nella presenza dell’infestazione ha creato impatti anche su altre specie di insetti che colonizzano la quercia. Poiché questa falena infesta le querce poco dopo l’uscita delle foglie (germogliamento), non lascia molto spazio ad altre specie che colonizzano la quercia più avanti nella stagione. Non solo, quelle specie che colonizzano querce infestate molto probabilmente incontreranno larve adulte che possono predare larve più piccole e meno sviluppate”, afferma Ayco Tack, professore associato all’Università di Stoccolma.

“È difficile prevedere se le querce saranno soggette a livelli più estesi o ridotti di focolai perché l’aumento delle temperature può modificare i ritmi di vita delle piante come pure delle falene. Ma se le querce vengono più pesantemente attaccate dagli insetti questo porta sicuramente a una riduzione della loro crescita ma anche a una minore diversità di insetti sulle querce. Ma è ancora improbabile che la falena uccida effettivamente le querce”, dice Tomas Roslin, professore all’Università svedese di scienze agrarie.

Con i continui cambiamenti climatici, è probabile che le querce di tutta la Svezia ritardino la loro fenologia autunnale. Un tale ritardo molto probabilmente lascerà un’impronta anche nella comunità di insetti erbivori.

Lo studio “Host plant phenology, insect outbreaks and herbivore communities – The importance of timing” pubblicato sul Journal of Animal Ecology https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/een.12719

L’immagine è dell’l’Università svedese di scienze agrarie.

Alessandra Apicella

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