Cibo sostenibile, le accelerazioni nordiche

L’EIT FAN Nordic Hub, che ha sede a Helsinki, è uno dei sei protagonisti dello European Food Accelerator Network (FAN).  

Questo hub ha appena completato un programma di accelerazione di quattro mesi con dieci startup situate in Finlandia, Svezia, Austria e Belgio. Partner di questa iniziativa anche quest’anno è stata l’Università di Helsinki che recentemente ha anche la Viikki Food Design Factory.

Il programma si è concluso con un evento dedicato alla presentazione dei progetti in cui tutti i team delle startup hanno presentato le loro attività a investitori, partner e media. Tra gli ospiti e i relatori, è intervenuto anche Shilei Zhang, CCO di Solar Foods, che ha raccontato l’esperienza della sua società, presentata proprio in occasione dell’edizione 2020 del programma.

Con il supporto di EIT Food Accelerator Network, FAN Nordic HUB è stato in grado di trovare e attrarre esperti di partner aziendali internazionali come Nestlé, Amcor e Döhler. Quest’anno il programma ha avuto come partner locali HKScan, Paulig-PINC, Valio, Tetra Pak, Nordic FoodTech VC, Nordea e Business Tampere.

Queste le startup coinvolte.

Grönovation nasce dall’esperienza di un lungo progetto di ricerca condotto dall’Università svedese di scienze agrarie. La società propone un sistema di vertical farm completamente automatizzato che utilizza pratiche e processi di coltivazione precisi e controllabili permettendo di ottenere piante con un valore nutritivo più elevato. Questi prodotti risultano pertanto anche materie prime ideali per l’estrazione di composti attivi per l’industria farmaceutica e cosmetica.

Hooked Foods si dedica alla produzione di proteine sostenibili a base vegetale in alternativa a quelle della carne del pesce. Il risultato è più tutela per la vita degli animali e per la biodiversità marina ma anche meno rischi per la salute umana perché nelle acque dei mari abbondano le microplastiche e il mercurio. Il loro prodotto ha il sapore e la consistenza del tonno e al momento è disponibile i tre varianti: al naturale, all’aglio, al pomodoro.  

Anche Revo Foods punta sulle proteine vegetali in alternativa a quelle della carne del pesce recuperandole da piselli e alghe e per ottenere la giusta consistenza dell’alimento utilizza la stampa a 3D.

Kamupak ha progettato soluzioni e un percorso strutturato per evitare l’impiego di contenitori in plastica monouso per il takeway. Propone una serie di contenitori sostenibili che il consumatore può utilizzare pagando una cauzione e riconsegna in appositi punti di raccolta. Qui può decidere di recuperare la cauzione o richiedere nuovi contenitori, ovviamente già perfettamente puliti e igienizzati. Basta un’app per individuare i ristoranti che hanno adottato questa soluzione e i punti di raccolta più vicini.

Volare invece utilizza le larve delle mosche soldato e adottando specifici processi di lavorazione ottiene proteine, lipidi e altre sostanze naturali perfettamente digeribili per l’alimentazione dei pesci e di altri animali evitando l’impiego di soia e olio di palme. Volare è uno spin-off del Centro di ricerca tecnica finlandese VTT, ha già un impianto pilota in funzione e ora creerà un impianto industriale con un investimento di 1 milione di euro. Ma l’obiettivo è riuscire ad estendere l’applicazione di questa tecnologia per trattare anche sottoprodotti alimentari.

Anche NORBITE dall’allevamento e dalla lavorazione di larve di insetti ottiene proteine di alta qualità per l’alimentazione umana o per quella degli animali e sostanze preziose  per la preparazione di prodotti medici- farmaceutici e per la creazione di fertilizzanti naturali.

Planticus ha sviluppato applicazioni avanzate basate sul machine learning e ha creato una soluzione facile ed efficace, fruibile con un app, per aiutare gli agricoltori a identificare i primi segnali di malattie delle piante e intervenire tempestivamente. Al momento la tecnologia è stata messa a punto per la cura dei pomodori.

Yield Systems ha sviluppato una soluzione sofisticata basata su tecnologie di machine learning per aiutare i breeder a ottimizzare i loro sforzi nella fenotipizzazione e nella comprensione delle interazioni tra il genoma e le condizioni ambientali. La società ha stretto anche una partnership con il Finnish Center of Artificial Intelligence. 

Tracegrow ottiene fertilizzanti e micronutrienti per le piante e il suolo dalle batterie alcaline grazie alla messa a punto di un sofisticato processo di lavorazione, estrazione e purificazione.

Whywaste ai supermercati e ai punti vendita propone una serie di soluzioni digitali per monitorare le date di scadenze dei prodotti, stabilire in modo dinamico le corrette riduzioni dei prezzi e pianificare correttamente gli approvvigionamenti in base ai dati e ai trend di vendita. Queste soluzioni consentono di ridurre sprechi alimentari ed evitano perdite di fatturato.

Le proteine ottenute dalla lavorazione delle larve delle mosche del soldato nere, la foto è di Volare.

Alessandra Apicella

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