Percorsi di sostenibilità

Cosa succederà quest’anno ai sistemi alimentari? I trend secondo EIT Food

La transizione verso sistemi alimentari più sostenibili è una priorità sempre più urgente e condivisa e secondo l’EIT Food le leve per accelerare il processo saranno cinque: un nuovo livello di consapevolezza da parte dei decision maker, l’affermazione delle proteine alternative, la capacità di proporre soluzioni alimentari mirate e localizzate, un maggiore utilizzo di tecnologie per gestire in maniera ottimizzata, sicura e tracciata processi e risorse, e dulcis in fundo, il passaggio dalla lotta agli sprechi a una vera economia circolare.

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Riscaldamento globale e CO2: nuove carte sul tavolo

I torrenti montani quando arrivano a valle rilasciano un volume di emissioni sottostimato, favorito dalle bolle d’acqua e dalla schiuma, mentre le alghe brune si confermano piante prodigiose per la loro capacità di assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera. Nuovi studi dell’Università di Padova e del Max Planck Institute for Marine Microbiology di Brema danno nuove informazioni per comprendere meglio e mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

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Acqua, due nuovi percorsi sostenibili per eliminare il piombo e gli indistruttibili PFAS

Ricercatori del Center for Bits and Atoms (CBA) del MIT hanno scoperto che il lievito inattivo può diventare una soluzione, economica e semplice, per rimuovere la presenza del piombo dalle forniture di acqua potabile: i lieviti scartati da un singolo birrificio di Boston sarebbero sufficienti per trattare l’intero approvvigionamento idrico della città e contemporaneamente eliminerebbero il problema dello smaltimento di quello stesso flusso di rifiuti. In Australia invece uno studio ha evidenziato che alcune piante autoctone sono in grado di eliminare in modo efficace gran parte dei PFAS presenti nelle acque.

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Piante, nuove prospettive sul fronte delle biotecnologie

Gli scienziati dell’Università del Maryland College of Agriculture and Natural Resources, hanno sviluppato CRISPR-Combo, un metodo per modificare contemporaneamente più geni e l’espressione genica nelle piante. Questo nuovo strumento, secondo i ricercatori, ha molte potenzialità e può consentire di dar vita a molteplici combinazioni di ingegneria genetica in grado di rendere le colture più resistenti e più produttive.

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Microalghe, il progetto ROBA punta sull’ottimizzazione dei processi

L’allevamento di alghe su larga scala comporta ancora una serie di problemi tecnici che ne ostacolano applicazioni diffuse. Il progetto finlandese ROBA – Robust Algae Systems – utilizza tecniche di modellazione, ingegneria dei bioprocessi, tecnologie di machine learning e biologia sintetica per superare gli attuali colli di bottiglia.

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Agata e la genetica, una lunga storia d’amore

In questi giorni la crisi del grano sta sollevando questioni fino ad oggi trascurate o sottovalutate e si è tornati a parlare di agricoltura e della sua sostenibilità. I riflettori sono stati puntati sul NewGrain che si sta testando nei campi della Murgia, in Puglia. “L’agricoltura deve tornare a puntare sulla biodiversità ed è la genetica e il breeding la via maestra per vincere questa sfida” sostiene Agata Gadaleta, professore associato di genetica agraria all’Università di Bari Aldo Moro, che coordina il progetto e che da anni è impegnata in prima linea per la selezione di varietà e pratiche sostenibili.

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Le microplastiche, corsie preferenziali per i patogeni

Grazie alle microplastiche i patogeni dalla terraferma possono raggiungere velocemente l’oceano, con conseguenze per la salute della fauna selvatica e di noi umani. È questo l’esito di uno studio condotto dall’Università della California, Davis che ha evidenziato come la presenza delle microplastiche sta alterando le reti alimentari naturali.

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Proteine alternative, con la biostampa a 3D la bistecca è perfetta!

Tessuti e tagli muscolari che siano il più possibile simili – in termini di gusto, odore e consistenza – a quelli delle carni tradizionali? Shulamit Levenberg, luminare di ingegneria biomedica e dei tessuti, e un team di ricercatori del Technion ce l’hanno fatta grazie allo sviluppo di una metodologia innovativa.

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