Idee di economia circolare, a partire dagli scarti dei cereali

Maximilian Grimm e i suoi due soci sono riusciti a creare una bevanda dalla consistenza di un succo di frutta, sana e gustosa, senza zuccheri aggiunti, ideale per chi tiene al proprio benessere fisico e per questo molto gettonata nelle palestre. Il prodotto attualmente è disponibile in due versioni, mela-rabarbaro e lampone-mirtillo, è commercializzato on line e in una serie di negozi di alimentari selezionati. La frutta è coltivata biologicamente e proviene da aziende agricole locali, è dunque a km0. Fin qui niente di particolarmente originale.

Ma l’ambizione di Grimm non era solo creare qualcosa che facesse davvero bene alla salute, voleva realizzare un prodotto veramente sostenibile, che utilizzasse le risorse già disponibili in una logica di economia circolare. La sua nuova linea di bevande ha infatti come ingredienti principali proprio gli scarti di grano e malto recuperati dalla lavorazione della birra. La sua startup non a caso si chiama “Good Crop”

L’idea era nata nel corso dei suoi studi universitari, Grimm aveva fatto il suo Master in Tecnologia delle bevande alla Hochschule Geisenheim University. Il suo progetto aveva anche vinto il terzo premio al concorso 2016 TROPHELIA nella categoria prodotti alimentari innovativi e sostenibili: dagli scarti della lavorazione della birra era riuscito a produrre una limonata molto speciale.  

Passare dalle idee a un modello di business anch’esso sostenibile, tuttavia, non era semplice. Alla nuova startup serviva un birrificio che condividesse gli obiettivi del progetto e che desse la possibilità di effettuare in loco le lavorazioni necessarie.

Idee, competenze, potenzialità di mercato, lavoro di squadra e alla fine, come dice il proverbio, chi la dura la vince.

L’estate scorsa Grimm e i suoi due soci sono riusciti a installare, testare e mettere a punto il loro impianto in un grande birrificio della Germania meridionale e da quella fabbrica sono uscite le prime 10.000 bottigline di Good Crop. Anche in questa fase, ha dichiarato Grimm, i consigli dei professori del Beverage Technology Center (GTZ) e del Beverage Research Department della Hochschule Geisenheim University sono stati preziosi.

Inevitabile chiedersi: quanti cosiddetti scarti dell’industria agroalimentare potrebbero essere impiegati per produrre nuovi alimenti, sani e nutrienti? E non solo…

Nella foto in alto, i tre soci fondatori di Good Crop.

Alessandra Apicella

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