Insieme per tutelare la salute del suolo, l’esperienza della cooperativa pugliese O.P. Orofruit

Lo scorso luglio gli esperti di un focus group di EIP-AGRI, dedicato al tema della contaminazione del suolo, sono andati personalmente a vedere i risultati e a parlare con l’agronomo Pasquale Parente e hanno constatato i fatti: l’esperienza della Cooperativa O.P. Orofruit di Rutigliano è davvero esemplare.

Questa cooperativa riunisce 22 coltivatori di uva da tavola e con i suoi 220 di ettari di vigneti è una delle realtà più grandi della Puglia.

La scelta è stata quella di lavorare per ottenere uva da tavola di qualità e tutelare la salute del suolo, in fondo il presupposto indispensabile per garantire l’eccellenza dei prodotti. Questa strategia condivisa tra i coltivatori ha portato a una riduzione dell’uso dei fertilizzanti e di altri input chimici e all’adozione di pratiche sostenibili.

Gli agricoltori, conoscendo la specificità dei terreni e le esigenze delle loro viti, hanno deciso di sbriciolare frammenti di roccia e mescolarle al terreno per aumentare la profondità del suolo e consentire alle radici di penetrare più in profondità e dunque recuperare più acqua e più sostanze nutritive. L’aggiunta di calcio nel suolo e il clima della regione secondo l’agronomo Pasquale Parente creano le condizioni ideali per una perfetta crescita delle viti e per produrre un’uva eccellente.

La cooperativa ha anche adottato un sistema di fertirrigazione personalizzato per le esigenze eco-fisiologiche delle uve. Mantiene la fertilità del suolo e fornisce la quantità adeguata di nutrienti al momento giusto e nel posto giusto. Non si corre il rischio di contaminare il suolo con un impiego eccessivo di fertilizzanti, l’acqua viene erogata in modo ottimale e senza sprechi. In generale il sistema consente agli agricoltori di aumentare le rese e ridurre i costi.

La cooperativa fa un utilizzo molto ridotto di pesticidi e altri prodotti chimici e normalmente applica fertilizzanti organici poiché l’uva richiede molti nutrienti che possono essere facilmente assorbiti. Infine, in alcune terre vengono praticate lavorazioni ridotte e vengono effettuate colture di copertura utilizzando in molti casi le fave, anche la biomassa della potatura viene aggiunta al terreno.

EIP- Agri fa sapere che il fenomeno dell’inquinamento del suolo nell’UE è allarmante e che oltre 137 000 km2 (il 6,24% di tutti i terreni agricoli in Europa) necessitano di attività di bonifica. Dunque, a maggior ragione, i complimenti a O.P Orofruit sono davvero meritati.

Nella foto, l’agronomo Pasquale Parente (copyright Commissione Europea) e di seguito un breve video realizzato durante la visita del team EIP -Agri.

Alessandra Apicella

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