Proteine alternative, le mosse strategiche dei colossi brasiliani JBS e BRF

JBS, il grande produttore brasiliano di carni, ha siglato un accordo per l’acquisto di Vivera, l’azienda olandese famosa per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di alimenti a base vegetale sostitutivi della carne. I prodotti di Vivera sono distribuiti in tutta Europa e hanno conquistato quote di mercato importanti soprattutto nei Paesi Bassi, nel Regno Unito e in Germania.

Con questa acquisizione, JBS conferma la sua strategia che è quella di potenziare e ampliare le proposte di alternative alle carni di origine animale, in linea con nuove preferenze dei consumatori, e ribadisce il proprio impegno sul fronte della sostenibilità, del benessere animale e della sicurezza alimentare.  A questo proposito, l’azienda ha anche dichiarato che l’adozione della piattaforma Blockchain su tutta la sua filiera le consentirà di avere il controllo non solo sui suoi fornitori diretti ma anche sui loro relativi fornitori.

L’altra mossa strategica vede invece protagonisti BRF, altro leader nella produzione di carni, e la società israeliana Aleph Farm. È stato infatti siglato un Memorandum of Understanding (MoU) in base al quale le due aziende co-svilupperanno e produrranno carne coltivata utilizzando le piattaforme di produzione brevettate di Aleph (BioFarm ™) e BRF distribuirà i prodotti di carne “coltivata” in Brasile.

Oltre al potenziale commerciale della carne coltivata nel mercato brasiliano, questa collaborazione, secondo il comunicato ufficiale, consentirà anche a entrambe le aziende di ottimizzare i rispettivi sforzi sul fronte della sostenibilità. Il Brasile ha recentemente ribadito alle Nazioni Unite (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – UNFCCC) l’impegno di voler ridurre le emissioni nette totali di gas serra del 43% nel 2030. Nell’aprile del 2020, invece, Aleph Farms si è impegnata ad eliminare le emissioni associate alla sua produzione di carne entro il 2025 e raggiungere zero emissioni nette lungo l’intera catena di approvvigionamento entro il 2030.

Aleph Farms si sta affermando come apripista di un nuovo ecosistema alimentare sostenibile. Sta infatti lavorando per produrre gustose bistecche di manzo da cellule non geneticamente modificate isolate da una mucca, utilizzando una frazione delle risorse necessarie per allevare un intero animale senza l’uso di antibiotici. La società israeliana è stata co-fondata da The Kitchen Hub del Gruppo Strauss e dal professor Shulamit Levenberg, preside della facoltà di ingegneria biomedica del Technion – Israel Institute of Technology e le sue attività sono sostenute da grandi operatori del settore come Cargill, Migros e Strauss Group.

L’azienda ha recentemente ricevuto i massimi riconoscimenti per il suo contributo sul fronte della sostenibilità globale dal World Economic Forum, dall’UNESCO, dal Netexplo Forum e da EIT Food.

Le immagini sono di Vivera.

Uno degli stabilimenti di Vivera.

Alessandra Apicella

1 Comment
  1. sono iniziative molto interessanti, che mi piacciono particolarmente per il “grado” di visionarietà che portano in dote a chi le legge.
    poi ci saranno molte persone che le criticheranno per fatti squisitamente culturali riguardanti il modo di mangiare, i suoi significati e le caratteristiche visive/organolettiche. ma tutto ciò non inficia il fatto in sé, cioè che dobbiamo trovare un sistema di produrre proteine alternativo a quello attuale degli allevamenti caratterizzati da consumi che probabilmente tra un po’ (…poco…) non potremo più permetterci.
    ovvero: anche la carne da allevamento deve un po’ alla volta diventare un lusso, il contrario di quello che fino ad oggi abbiamo pensato, cioè che potesse diventare un consumo di massa.

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