Come dare nuova vita ai piccoli agricoltori locali, due storie di successo

C’è voglia di cibo buono e sano, c’è voglia di cibo locale. E i piccoli agricoltori producono cibo di grande qualità ma spesso hanno difficoltà ad accedere ai mercati, anche quelli locali. E così è nata l’idea di creare Foodshed.io, una startup di New York che ha voluto collegare i produttori locali che coltivano in modo sostenibile agli acquirenti all’ingrosso. L’obiettivo? Valorizzare e promuovere il loro cibo sano, spesso sconosciuto o non a portata di mano.

Foodshed.io si basa su un’app di marketing e su una piattaforma logistica che collega i piccoli produttori a ristoranti, supermercati e acquirenti istituzionali entro un raggio di 250 miglia.

La piattaforma semplifica e aggrega l’inventario di più aziende agricole, creando un mercato virtuale, affidabile e trasparente.

Tramite l’app, gli agricoltori mostrano i loro prodotti e i clienti possono valutare le diverse offerte, effettuare i loro ordini e pagare direttamente.

Foodshed.io usa anche la tecnologia Blockchain per fornire tracciabilità accertata di tutti i prodotti in modo che gli acquirenti conoscano la data in cui i prodotti sono stati raccolti, la loro provenienza, chi li ha gestiti e con quali procedure.

La Blockchain è anche garanzia di sicurezza alimentare e permette di quantificare gli impatti ambientali e comunitari della supply chain.

Nata a gennaio, Foodshed.io attualmente ha un database con oltre 150 agricoltori provenienti da Missouri, Illinois, Iowa, New York, Connecticut, New Jersey e Vermont.

Ma nella contea di New York, a Rhinebeck, c’è un’altra impresa, nata nel 2015, che ha creato una piattaforma per facilitare la commercializzazione dei prodotti dei piccoli agricoltori locali, si chiama Farms2Tables. Prima di creare la società i fondatori avevano valutato attentamente le esigenze degli agricoltori e avevano compreso che non bastava creare il contatto tra produttori e acquirenti, serviva una soluzione completa. Il sistema però apparentemente si presenta come una semplice app.

Gli agricoltori aggiornano le loro offerte e i relativi prezzi e gli acquirenti le valutano e le ordinano con un semplice click. Ma il sistema si occupa di elaborare gli ordini, registrare e organizzare ritiri e consegne. Gli agricoltori che utilizzano il sistema dispongono di stampanti wireless per stampare i codici a barre che vanno sulle loro scatole e gli autocarri di Farms2Tables prelevano le scatole e poi si dirigono a un punto di raccolta a Rhinebeck, dove le scatole vengono riorganizzate per arrivare alle rispettive destinazioni. Non serve il magazzino, il cibo passa da una fattoria all’acquirente nell’arco di una giornata.

Oggi Farm2Tables lavora con circa 100 fattorie che vendono il loro cibo a 450 compratori all’ingrosso nell’area metropolitana di New York e ha in piano di estendere i suoi servizi in altre regioni.

Alessandra Apicella

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