In fase di test un’app che aiuta i viticoltori a far fronte ai cambiamenti climatici

È al rush finale, il progetto europeo guidato dal punto di vista scientifico dall’Istituto di Ricerca Spagnolo IRTA (Institute of Agrifood Research and Technology) che si chiama VISCA. È nato per aiutare i viticoltori a far fronte alle incertezze climatiche e oggi, dopo 4 anni di lavori e di messe a punto, il risultato è una app, attualmente in fase di test.  

Il progetto è coordinato da Meteosim, una società specializzata in servizi meteorologici e ambientali, tra i molti partner ci sono anche il produttore e distributore di vino e spumante Codorníu e il centro di Supercomputing di Barcellona – Centro Nacional de Supercomputació (BSC-CNS); per l’Italia partecipano l’Università Federico II di Napoli e l’azienda vinicola Mastrobernardino che opera in provincia di Avellino. 

Di tutte le colture che subiscono gli effetti del cambiamento climatico, la vite è tra le più colpite. L’aumento della temperatura, la siccità e contemporaneamente le forti piogge influiscono sia sui livelli di produzione sia sulla qualità dell’uva e di conseguenza penalizzano anche il vino.  

“L’aumento delle temperature significa che, fisiologicamente parlando, un’uva matura molto rapidamente, portando ad un aumento del contenuto di zucchero. In termini di fenologia, tuttavia, il frutto è ancora immaturo e manca sia di gusto che di aroma, gli stessi parametri che vengono impiegati per definire un vino di buona qualità ”, spiega la ricercatrice IRTA Joan Girona, che guida il progetto.

“Per questo, abbiamo scelto di sviluppare un’app che fosse in grado di aiutare i coltivatori a prendere le decisioni più adeguate per proteggere i loro raccolti”, afferma Girona. “Il programma funziona su computer e dispositivi mobili, il viticoltore vi inserisce regolarmente dati e informazioni e riceve indicazioni per far fronte alle reali esigenze della vite in base alle condizioni meteorologiche a medio termine. Questo consente ai coltivatori di effettuare gli interventi più opportuni, ad esempio, per quanto riguarda l’irrigazione, il diradamento delle uve, la potatura selettiva in estate e l’organizzazione del sistema di raccolta in modo tale che tutto sia pronto in un giorno specifico.”

Il programma dà indicazioni sulle quantità di acqua e fertilizzante necessarie in determinate circostanze e stima l’entità della produzione in base al momento in cui è prevista la potatura. Avvisa inoltre sui possibili eventi che potrebbero causare complicazioni.

“L’app segnala se entro pochi giorni arriverà una forte ondata di caldo”, spiega Girona,  “quindi permette agli agricoltori di provvedere anticipatamente a un’irrigazione adeguata per evitare i danni causati alle piante dal calore. Ma segnala anche se tra una settimana sono previste forti piogge in modo tale che il coltivatore possa anticipare la raccolta ed evitare che l’acqua rovini l’uva “.

Il programma utilizza i dati meteorologici di Meteosim che fa previsioni nell’arco di 10 giorni e integra anche le previsioni stagionali elaborate da BSC-CNS, che prende i dati dalla piattaforma europea Copernicus e li elabora per adattare i modelli alla scala adottata dagli utenti. IRTA utilizza questi dati e li applica a diversi modelli fenologici, che vengono elaborati grazie all’impiego di intelligenza artificiale, per prevedere lo stadio in cui si troverà la vite nei prossimi mesi.

“L’utilizzo di modelli in grado di prevedere come il comportamento atmosferico su scala più ampia influenzerà le condizioni regionali applicato a modelli fenologici permette ai coltivatori di anticipare gli interventi necessari per proteggere le piante e i raccolti” ha commentato Raül Marcos, ricercatore post-dottorato presso il Climate Services Group presso BSC-CNS.

Questa app incorpora e propone anche l’opzione del “crop forcing”, una tecnica che è stata perfezionata da IRTA per controllare e mitigare l’influenza di parassiti e malattie dovuta proprio alle condizioni meteorologiche più estreme, un fenomeno sempre più comune negli ultimi anni. La metodologia consiste nel potare la vite nel mese di giugno, garantendo così alla pianta una ricrescita in una fase successiva rispetto al normale. In questo modo il raccolto non subirà le conseguenze del clima primaverile, in una combinazione di pioggia e caldo che favorisce l’incidenza di parassiti e malattie come la muffa.

“La chiave sta nell’identificare il momento esatto in cui può avvenire la forzatura del raccolto. Se viene effettuata troppo presto, il ceppo della vite non avrà i germogli per la ricrescita, se viene effettuata in ritardo si avrà la produzione di foglie ma non di uva “, dice Girona. Oltre a ridurre le malattie, questa tecnica di potatura e ricrescita tardiva porta uve di qualità superiore, con più frutti e dunque vini di qualità migliore, proprio grazie alla loro maturità tardiva. Una tecnica finora testata con successo principalmente con i vitigni Tempranillo e Chardonnay.

L’app sviluppata nell’ambito del progetto VISCA dovrebbe presto essere disponibile nel mercato ed è proprio l’Istituto spagnolo che attualmente sta parlando con alcune aziende per renderla una soluzione commerciale.

L’immagine è dell’Istituto spagnolo IRTA.

La dashboard della app del progetto VISCA.

Alessandra Apicella

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